Personaggi e Serie tv: Breaking Bad
Walter White e Heisenberg : QUANDO IL BUONO E’ DIVENTATO CATTIVO?
di Anna Innocenzi, psicologa Centro Apice
« Jesse, ricordo che mi hai chiesto se il nostro scopo fosse produrre metanfetamina o fare soldi. Nessuno dei due. Costruire un impero è il mio scopo. » |
(Walt a Jesse) |
Walter White, personaggio principale della serie di Breaking Bad, ha 50 anni e fa il professore di chimica in una cittadina del New Mexico. Marito e padre di un figlio disabile affetto da paralisi cerebrale scopre di avere un cancro ai polmoni incurabile. Una volta ricevuta questa notizia la sua preoccupazione iniziale più grande è quella di garantire alla sua famiglia un’eredità che permetterà loro di non avere problemi economici quando lui non ci sarà più. La soluzione che trova, grazie all’aiuto di un suo ex studente, Jesse, è quella di produrre e vendere illegalmente metanfetamina. Qualcuno di noi ha empatizzato e si è rispecchiato con le iniziali ansie, paure, frustrazioni del protagonista che avremmo provato tutti noi nei suoi panni e questo ci ha portato a difenderlo dal “mondo crudele e ingiusto” e a non accorgerci della sua trasformazione, stagione dopo stagione, in un gangster dell’illegalità e dello spaccio di droghe. Com’è possibile? Provando a soffermarci su un ipotetico profilo psicologico del personaggio vediamo che coesistono nella stessa persona due figure diverse: Walter White, padre di famiglia malato di cancro (il buono) e Heisenberg, signore della droga (cattivo)… ma chi è davvero? Il cattivo c’è sempre stato? Dov’è il confine tra uomo buono e cattivo? Tutta la serie di Breaking Bad gioca molto tra queste due polarità, anche perché esistono, come nella realtà, infinite sfumature. Il “Buon” Walter White che provava invidia per il successo altrui, frustrazione per lo stato di malattia e voglia di riscatto, si trasforma lentamente in un criminale trafficante di droga senza scrupoli e con manie di potere. Probabilmente questa sua personalità manipolatrice e sociopatica latente é presente già in Walter White ed è venuta fuori con un “evento scatenante” che ha ribaltato la normalità della vita del protagonista. Oggi non si usa più il termine “sociopatico” nella realtà clinica, ma è stato sostituito con il Disturbo Antisociale di Personalità. Questo tipo di disturbo è caratterizzato da sentimenti frequenti di frustrazione, rabbia, umiliazione e noia. Inoltre gli antisociali vedono se stessi come autonomi e gli altri come deboli o sfruttatori e questo li porta ad utilizzare la manipolazione e la persuasione per ottenere ciò che vogliono. Minimizzano i comportamenti pericolosi, illegali e le rispettive conseguenze negative.
Riconoscete alcuni di questi aspetti nel Sig. White o in Heisenberg? Walter White avrebbe potuto fermarsi subito dopo aver trovato i soldi sufficienti, o avrebbe potuto accettare l’offerta dai suoi ex colleghi, avrebbe potuto non raccontarsi e raccontare menzogne… Perché non lo ha fatto? Forse Heisenberg esisteva già, ma si celava dietro la maschera di Walter White…
CIBO ED EMOZIONI: l’arte del mangiare e conoscere se stessi!
Il seminario gratuito si rivolge a tutti coloro che sono interessati ad approfondire la conoscenza di se stessi e del proprio rapporto con il cibo nell’intento di promuovere il benessere personale e il proprio equilibrio psicofisico.
L’incontro gratuito si terrà MARTEDI’ 15 MAGGIO ore 19:15
E’ richiesta la prenotazione:
Via Capilongo 30, Benevento
Tel: 3402423041
email: info@centroapice.org www.centroapice.org
GLI EFFETTI DELLA TECNOLOGIA SUL RITMO SONNO-VEGLIA
A Cura di Valentina Valentino Tirocinante presso Centro Apice
Di questi tempi, ove ogni cosa è “interattiva“, potrebbe capitare a tutti di cadere nella tentazione di <<tirar tardi>> di fronte al pc, o con il tablet, o con il cellulare, magari navigando sul web senza un vero obiettivo, partecipando a interazioni nei social, o passando da una ricerca all’altra attraverso youtube. E, magari, guardando improvvisamente l’orologio, chiedersi come è possibile siano trascorse delle ore!
Ecco, il web è certamente un intrattenimento, quando non usato per coadiuvare lo studio o per lavorare. Ma, a differenza di un professionista che lo usa nel suo lavoro, e, da adulto, sa distinguere il tempo che dedica all’intrattenimento, alla distrazione, al riposo mentale, e quello della concentrazione per il raggiungimento di un obiettivo, i “millennium”, così chiamati, ossia i nostri adolescenti, nativi digitali, fanno, oggi, una gran fatica a distinguere, quando sono nel web, il tempo “perso” da quello “guadagnato”, grazie a questa risorsa innegabile. E, senza accorgersene, pian pianino, potrebbero finire per accumulare perdita di sonno, di concentrazione nelle ore di veglia… ma soprattutto perdita di tempo prezioso per gli obiettivi di apprendimento scolastico!!
Innanzitutto bisogna sfatare un mito: molte persone, soprattutto i più giovani, dopo aver dormito poco, affermano di sentirsi più attivi, col cervello più “sveglio”, ma questa percezione è un inganno, la sensazione di “essere più svegli” è un effetto adrenalinico che viene messo in atto proprio dal cervello, che, avendo ricevuto poco riposo, cerca di richiamare a sé tutte le energie che può, per funzionare!! I cervelli che sono privati del sonno non sono efficienti, devono lavorare di più! Studi di brain imaging, mostrano che il cervello di chi dorme poco deve disperatamente pompare più energia nella corteccia prefrontale, cercando di superare gli effetti della “privazione” di sonno.
Dormire poco provoca taglienti decrementi nella memoria di lavoro. Non solo: visto che mentre dormiamo si consolida il nostro apprendimento, una deprivazione del sonno interrompe i processi attraverso i quali impariamo nuove abilità. Dormire poco fa perdere anche la memoria a lungo termine, ossia quella memoria che registra non solo ciò che apprendiamo, ma anche i processi attraverso cui apprendiamo (che in un adolescente sono in formazione, e quindi sono fondamentali) ossia i metodi, la metodologia, le strategie, che ci abituiamo a usare per il raggiungimento dei nostri obiettivi!
Una persona ben riposata ha incredibili poteri di attenzione: può distinguere una voce tra molte, vedere piccoli oggetti, cose in movimento in un mare di informazioni visive che potrebbero distrarre, e molte altre abilità. Dormire poco, però, fa sì che molti di questi poteri si esauriscano velocemente.
Senza dormire, poi, non si riesce a pianificare, e dormire non sufficientemente, porta anche alla morte delle cellule cerebrali. Dormire poco non fa bene psicologicamente e non fa bene fisiologicamente.
E dunque, cosa fare se ci si accorge che nostro figlio/a sta abusando del tempo che ha per dormire, per stare nel… web? Qualche accorgimento, qualche consiglio utile e semplice, qui di seguito, può aiutare: nelle ore che precedono il sonno, è bene evitare l’esposizione a fonti luminose e sonore poiché condizionano il nostro orologio biologico. La luce che proviene dalla tv, dallo schermo display del tablet, dagli smartphone o dal computer, in particolare, ha sul nostro cervello lo stesso effetto del sole: inibisce la produzione della melatonina, l’ormone del sonno, che favorisce l’addormentamento e svolge il fondamentale compito di regolare il ciclo sonno-veglia. L’abitudine di utilizzare questi dispositivi tecnologici per sfogliare pagine virtuali, leggere la posta elettronica, giocare e guardare videoclip “prima di addormentarsi”, quindi, può compromettere il sonno e portare direttamente all’insonnia. Anche i rumori improvvisi disturbano – per intenderci, quelli dei videogiochi, o dei videoclip nei social che partono automaticamente – in quanto tengono in allerta i centri della veglia ed ostacolano il rilassamento.
L’ideale, quindi, sarebbe ridurre l’esposizione agli schermi luminosi e agli stimoli sonori almeno nella “mezz’ora prima di andare a letto”. Altro piccolo accorgimento: la stanza da letto, andrebbe riservata al riposo. Meglio non usarla per rispondere alla e-mail o guardare la televisione. Sarebbe utile, per i nostri ragazzi, quindi, che avessimo l’accortezza di non mettere il pc proprio nella loro stanza, ma di sceglierne un’altra, così da monitorare il tempo che vi trascorrono, ma anche di impedire che questo venga fatto prima di andare a dormire.
In conclusione, comunque, la cosa più importante, sarebbe proprio quella di “renderli consapevoli” di quanto sin qui illustrato, di aiutarli in un “allenamento” ad un sano rapporto con il web, sì che possano godere il tempo del piacere e della distrazione, “riconoscendolo” e “distinguendolo”, da quello per lo studio.
L’obiettivo del seminario è quello di riflettere insieme sull’uso consapevole della tecnologia: Il rapporto tra Web e Salute
Il seminario gratuito si terrà Martedì 13 Marzo alle ore 20:00
in Via Pandosia 72, int 3 (San Giovanni), Roma
E’ richiesta la prenotazione
Il corso è terminato. Se sei interessato alle prossime edizioni in programmazione, contattaci!
Tel: 06/97603362
info@centroapice.org – www.centroapice.org
Per partecipare agli eventi 2018 è previsto il tesseramento annuale Apice
“Affascinati e sedotti dalle serie tv”
La sede Apice di Viterbo presenta il Corso:
“AFFASCINATI E SEDOTTI DALLE SERIE TV”
di Anna Innocenzi, Psicologa presso Centro Apice
Quante volte ci siamo detti, magari dopo cena, una frase del tipo “Adesso mi vedo un episodio, massimo due e poi vado a dormire” e spesso ci siamo ritrovati poi ad averne visti tre o più e ad aver perso la cognizione del tempo. Questo è solo un esempio in cui molti di noi potrebbero rispecchiarsi; d’altronde i telefim o serial esistono da 60 anni, mentre le serie tv sono un fenomeno abbastanza attuale che si è diffuso negli ultimi 15/20 anni. Oggi guardare serie tv rappresenta una tendenza culturale e sociale, è ormai un argomento di cui si parla e discute parecchio con amici, conoscenti, parenti ecc. Esistono serie tv su qualsiasi tipo di personaggio e professione ed ambientate nei più svariati luoghi o periodi storici. La vera domanda è perché le serie tv ci piacciono così tanto? Cosa ci fa rimanere incollati al teleschermo di fronte alla nostra serie tv preferita? Ad aspettare di capire cosa accadrà e a sentirci coinvolti al punto da identificarci emotivamente con i personaggi?
Proviamo a scoprirlo insieme attraverso un percorso di due incontri in cui si cercherà di rispondere a queste e ad altre domande.
Gli incontri si terranno:
– Venerdì 23 Febbraio ore 19:30: “Serie tv e film: tra dubbio e suspance”
– Venerdì 2 Marzo ore 19:30: “Ci identifichiamo e ci emozioniamo: perché?”
Il contributo per il corso è di 30,00 euro più 10,00 euro per la tessera annuale
Il tesseramento permette di partecipare a tutti gli eventi gratuiti nel corso dell’intero anno
E’ obbligatoria la prenotazione
Via Igino Garbini 29/G, Viterbo
Tel: 0761/220585 – 335/7890852
Email: info@centroapice.org www.centroapice.org
La relazione di coppia: istruzioni per renderla armoniosa
I professionisti del Centro Apice presenti al Valeas Club Giovedì 30 Novembre!
ALBUM DI FAMIGLIA: i legami familiari attraverso le generazioni
“Ci sono due cose durature che possiamo sperare di lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali “(W.H. Carter)
Il seminario si focalizzerà su vincoli e risorse dei legami familiari, andando ad analizzare i meccanismi coinvolti nella ricerca della propria AUTONOMIA.
Si esploreranno possibili ruoli, regole e miti familiari, considerando come questi possano essere tramandati a livello trigenerazionale, e condizionare le proprie scelte.
Il SEMINARIO GRATUITO si terrà LUNEDì 4 DICEMBRE alle ore 19:00
Si richiede la prenotazione
VIA PANDOSIA 72 (zona San Giovanni)
06/97603362 — info@centroapice.org – www.centroapice.org
Per partecipare agli eventi gratuiti 2017è previsto il tesseramento annuale Apice
“OGGI SMETTO DI DIRE NON CE LA FACCIO!”
L’importanza della perseveranza per superare le difficoltà
Il seminario è rivolto a tutti coloro che vorrebbero avere informazioni su come mantenere costanza e tenacia per raggiungere i propri obiettivi
Il seminario gratuito si terrà Venerdì 24 Novembre alle ore 19:30
E’ richiesta la prenotazione
Via Igino Garbini 29/G, Viterbo
Tel: 0761/220585 – 335/7890852
info@centroapice.org www.centroapice.org
E’ TEMPO DI RILASSARCI: LA RESPIRAZIONE CONSAPEVOLE E IL TRAINING AUTOGENO
di Amelia Borello, Psicologa Psicoterapeuta Centro Apice
Il rilassamento è uno stato che si raggiunge attraverso la respirazione consapevole e le tecniche del Training Autogeno per raggiungere il benessere e la calma. Ma perché è utile essere rilassati?
Si vivono ritmi frenetici, ansia, stress, insonnia e questi hanno ripercussioni sia sul nostro corpo che sulla nostra mente.
Acquisendo queste tecniche e allenandoci a praticarle, il nostro corpo e la nostra mente hanno dei benefici in quanto ci prendiamo cura di noi stessi, ricarichiamo energia, eliminiamo tossine, allentiamo le tensioni e rinforziamo il nostro sistema immunitario. I benefici fisiologici che si raggiungono attraverso il rilassamento modificano in positivo anche le nostre emozioni: emozioni quali rabbia o tristezza che generano sensazioni sgradevoli, si trasformano in sensazioni di calma e serenità. Studi recenti evidenziano, infatti, che il nostro sistema nervoso libera delle sostanze chiamate le “endorfine” che ci permettono di provare sensazioni di benessere e piacevolezza. A tutti capita di sperimentare la sensazione di non farcela più e arrivare al fine settimana stremati e non sapere come fare. Ed allora diventa fondamentale ritagliarci del tempo per rilassarci concentrandoci sul nostro corpo. Stacchiamo la spina della routine e facciamoci abbracciare dallo stato di calma e serenità del rilassamento.
Se siete interessati a conoscere ed apprendere queste tecniche potete partecipare al corso “E’ tempo di rilassarci!”
Il primo dei 3 incontri si terrà Lunedì 16 ottobre dalle 20 alle 21 presso la sede Apice di Roma.
Per informazioni e prenotazioni:
Tel: 0697603362/3392422607
info@centroapice.org www.centroapice.org
Programma delle Iniziative Settembre-Ottobre 2017 Viterbo
L’Associazione Apice propone le nuove iniziative 2017 che si terranno presso la sede di Viterbo:
SEMINARI GRATUITI:
Incontri informativi che hanno l’obiettivo di fornire spunti di riflessione sulle varie tematiche proposte:
◾VENERDI’ 13 OTTOBRE ore 19:30: “HELP! SONO TORNATO A SCUOLA! Ritroviamo la motivazione per studiare ”
◾VENERDI’ 20 OTTOBRE ore 19:30: “TE L’AVEVO DETTO! Conosciamo le frasi che allontanano la coppia”
◾VENERDI’ 24 NOVEMBRE ore 19:30: OGGI SMETTO DI DIRE “NON CE LA FACCIO!” L’importanza della perseveranza per superare le difficoltà
CORSI:
Incontri teorico-pratici che mirano ad approfondire le varie tematiche per una maggiore conoscenza e consapevolezza
◾VENERDI’ 27 OTTOBRE E 10 NOVEMBRE ore 19:30: “UNA VOLTA CI CAPIVAMO DI PIU’! Come ricreare sintonia emotiva nella coppia”
Il contributo totale per la partecipazione ai 2 incontri è di 30 euro a persona
◾VENERDI’ 1 E 15 DICEMBRE ore 19:30: “SE NON C’E’ UNA STRADA CREALA! L’importanza della fiducia in se stessi per raggiungere gli obiettivi”
Il contributo totale per la partecipazione ai 2 incontri è di 30 euro a persona
Per partecipare agli eventi è necessario un tesseramento annuale Apice
al costo di 10 euro
PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI:
ASSOCIAZIONE APICE E CENTRO DI PSICOLOGIA E PSICOTERAPIA
Via Igino Garbini 29/G Viterbo (VT)
Tel.: 0761.220585 – 335.7890852
E-mail: info@centroapice.org
IL BARATTOLO DELLA FELICITÀ: UN ALLENAMENTO A REGISTRARE I MOMENTI POSITIVI
di Valeria Florio, Psicologa Psicoterapeuta Centro Apice
Avete mai sentito parlare del “barattolo della felicità”? Si tratta di un’invenzione della scrittrice Elizabeth Gilbert, autrice di “Mangia, prega, ama”, e consiste nel creare un barattolo in cui inserire letteralmente i vostri momenti felici (attraverso dei foglietti colorati in cui scrivere i vostri attimi di gioia quotidiani). E’ un piccolo esercizio di consapevolezza, poiché ci porta a fermarci, metterci in ascolto e riconoscere ciò che ci fa stare bene. Può trattarsi di momenti fugaci, istantanee, percezioni di una gioia sfuggevole, ma che in questo modo possiamo immortalare e fare nostra, per portarcela dietro, per condividerla se vogliamo, per valorizzarla e custodirla, potendo accedere al nostro barattolo quando vogliamo. Non solo è un allenamento a prestare maggiore attenzione ai nostri momenti positivi, che spesso vengono trascurati per dare invece eccessivo risalto a ciò che ci fa soffrire, ma anche un inno alla vita, a ciò che di bello ci propone, e che si materializza ai nostri occhi sotto forma di piccoli doni. Porre attenzione, riconoscere, registrare questi attimi, scrivendoli e riponendoli nel nostro barattolo, ci permetterà di dare valore e rinforzare proprio ciò che di bello viviamo. A volte si tratta veramente di piccole cose, un sorriso in una giornata buia, ma riconoscere e valorizzare quel momento ci permetterà proprio di rinforzarci, vedere ciò che di bello la vita può offrirci, poter accedere a quegli stralci di felicità quando ne abbiamo più bisogno.
Anche la creazione del barattolo può essere un modo per cimentare la nostra creatività, realizzandolo nel modo che preferiamo. Il barattolo della felicità può diventare un gioco anche da condividere con i più piccoli; possiamo insegnare ai bambini l’allenamento a prestare attenzione a quando si sentono bene, a riconoscere cosa li rende felici. Si tratta di un lavoro di ascolto e consapevolezza, che può aiutarli a diventare adulti più sereni, poiché la conoscenza di sé è il primo pilastro di una vita felice.
Ognuno può divertirsi con il barattolo come meglio crede; c’è chi lo ha reso oggetto d’arredamento riponendolo come centrotavola e chiedendo a ogni ospite di inserire un bigliettino con un proprio attimo di felicità. Si può condividere il barattolo con familiari e amici oppure viverlo come un momento tutto per sé. Si può inserire nel barattolo un bigliettino con scritto un momento felice della giornata, oppure una frase che ci ha colpito; si può scrivere tutti i giorni alla stessa ora, oppure solo ogni tanto, quando ci va. Fondamentalmente non ci sono regole e, in qualunque modo si decida di crearlo e utilizzarlo, il concetto non cambia: quando siete felici, prendetene nota!